lunedì 20 dicembre 2010

SGSL: valore aggiunto.


Nella "Quinta raccolta di contributi tecnici, normativi e di attualità sulla salute e sicurezza del lavoro" la rivista "Prevenzione Oggi" (Rivista trimestrale di ricerche multidisciplinari sulla salute e la sicurezza del lavoro), edita da ISPESL, mostra i risultati di una indagine svolta su 116 aziende, riguardante l'adozione di un Sistema per la Gestione della Sicurezza (SGSL).

SGSL: "sistema di Gestione che definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, le prassi, i processi le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la politica di sicurezza".

Riporto punto per punto le conclusioni tratte dallo studio:

  1. Le imprese conoscono i Sistemi di Gestione della Sicurezza, infatti solo il 18% degli intervistati dichiara di non conoscere l’argomento.
  2. L’adozione dei principi di un SGSL, soprattutto grazie ai requisiti già previsti dalla legislazione vigente in materia, è largamente diffusa anche se non in una logica di sistema.
  3. La logica sistemica e quindi l’implementazione di un SGSL è più frequente nelle aziende di grandi dimensioni (il 75% delle aziende classificate come “Grandi Imprese” possiede un SGSL).
  4. Ad oggi risultano essere maggiormente diffusi sistemi sviluppati internamente senza un’omogenea standardizzazione, pur essendo prevalente, tra le organizzazioni che si riferiscono ad uno standard di riferimento, l’utilizzo delle Linee Guida UNI-INAIL.
  5. La sicurezza come funzione aziendale strategica, che garantisce ricadute positive anche sull’organizzazione, ovvero la possibilità di utilizzare il SGSL come leva competitiva per migliorare le proprie prestazioni non è ancora un concetto largamente diffuso. Infatti tra le ragioni che hanno spinto le diverse aziende del campione a non implementare un SGSL sono sostanzialmente riconducibili al fatto che queste considerano le proprie prestazioni in tema di sicurezza comunque efficaci ed efficienti, sottostimando le possibilità offerte da una logica organizzativa di sistema.
  6. Si può concludere, quindi, che oggi molte organizzazioni, di piccola e media dimensione, non comprendono ancora pienamente i reali vantaggi di un sistema di gestione della sicurezza, non ritenendo lo stesso uno strumento efficace a diffondere una cultura della sicurezza necessaria per la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Lo studio analizza nel dettaglio le possibili ricadute economiche dell'adozione di un SGSL. Riporto il grafico a barre:
come si vede, secondo gli intervistati, i benefici ottenuti adottando un SGSL, non si riflettono in maniera decisa sui costi di produzione, qualità e logistici. Hanno un beneficio maggiore invece sul marketing aziendale (immagine azienda).

Ma secondo lo studio: "Tuttavia è innegabile che questi vantaggi esistano dal momento che la stragrande maggioranza degli intervistati (oltre il 90%) afferma che il SGSL riduce il numero di incidenti e infortuni. Quindi il SGSL riduce anche i costi di prevenzione (una delle voci principali dei costi della qualità) e aumenta la capacità pratica dell’impianto, diminuendo così i costi di produzione. Contribuire a migliorare il livello di salute e sicurezza sul lavoro significa anche migliorare la capacità dell’impresa di stare sul mercato."

Inoltre: "Molto probabilmente questi risultati sono dovuti al fatto che alcuni benefici di un SGSL non sono così immediati".

Cioè la ricaduta benefica sui costi di produzione (e quindi sul fatturato), se esiste, sarà palese nell'arco di più anni. Quest'ultimo fatto, mi fa pensare che sarebbe più appropriato parlare di "costi capitalizzati" per la sicurezza, anzichè semplicemente di "costi".

Certo, i costi capitalizzati andrebbero col segno "+" in conto economico e quindi aggiunti ai "ricavi per vendita", con la conseguenza di essere riportati in "oneri pluriennali" (ammortizzabili) nello stato patrimoniale.

I costi della sicurezza andrebbero quindi ad aumentare il "valore della produzione" (VP) e di conseguenza il "valore aggiunto" (VA), aumentando il rapporto VA/VP: più elevato è questo rapporto, tanto maggiore è il contributo di valore conferito dall'impresa.





Nessun commento:

Posta un commento